Le Dighe
Le dighe di ritenuta sono opere di sbarramento realizzate in una valle, nella sezione di un corso d'acqua, al fine di creare a monte di essa un lago artificiale, ossia una raccolta d'acqua da poter utilizzare come riserva idrica a scopi molteplici in relazione alle esigenze che ne hanno richiesto l'intervento. L'acqua viene immagazzinata nel bacino per essere poi utilizzata con un regime diverso da quello idrologico, regolato dagli afflussi meteorici forniti al corso d'acqua.
Gli scopi per cui viene realizzata una diga e gli impieghi ai quali è destinata la risorsa idrica accumulata sono vari. I principali sono la riserva idrica per uso idropotabile, industriale, irriguo e la produzione di energia idroelettrica. Vengono anche impiegate per regolare le portate fluviali moderando le piene attraverso l'effetto di laminazione (immagazzinando le portate d'acqua eccedenti nel volume disponibile e restituendole poi gradualmente al deflusso di morbida) e per integrare le naturali portate di magra nei periodi di carenza idrica; altre volte sono impiegate con lo scopo di alimentare un corso d'acqua al fine di mantenerne la navigabilità di certi tratti attraverso l'innalzamento dei livelli a monte o l'incremento delle portate a valle. Talvolta uno sbarramento può essere richiesto per facilitare la captazione a quote superiori rispetto alla linea d'impluvio del corso d'acqua al fine di derivarne portate a gravità, oppure per innalzare il livello di falda nei terreni adiacenti e di valle; può inoltre essere utilizzato allo scopo di trattenere materiali solidi trasportati dal corso d'acqua o modificarne la dinamica fluviale influendo sul suo regime idrogeomorfologico. Spesso un invaso artificiale viene realizzato a scopi molteplici assolvendo più funzioni contemporaneamente o diversificati nel tempo in base alle varie esigenze funzionali.
Se l'opera di sbarramento non comporta un dislivello notevole tra monte e valle, ossia l'innalzamento del livello idrico risulta modesto, normalmente non superiore ai 10-15m, si parla di TRAVERSE FLUVIALI, se invece la realizzazione dello sbarramento produce un dislivello tale da determinare la formazione di un invaso artificiale si parla più propriamente di DIGA DI RITENUTA. È quì giusto precisare che il riferimento normativo a riguardo in materia di dighe, la Legge n°584 del 21 ottobre 1994 stabilisce che per diga si intende uno sbarramento superiore ai 15 metri di altezza o che determini un volume di invaso superiore a 1.000.000 di metri cubi (m3) e che la realizzazione di tali opere di sbarramento denominate dighe è soggetta, ai fini della tutela dell'incolumità pubblica, in particolare delle popolazioni e dei territori a valle delle opere stesse, all'approvazione tecnica del progetto da parte del Servizio Nazionale Dighe.
Le dimensioni dei serbatoi artificiali, ossia il volume idrico che è possibile invasare a monte di una diga e quindi la sua capacità idrica, non dipende soltanto dall'altezza dello sbarramento di ritenuta ma anche, e spesso in modo assai più rilevante, dalla configurazione morfologica della valle che si intende sbarrare e dalla posizione dello sbarramento stesso. L'altezza della diga, ossia il dislivello fra il piano di coronamento e il punto più depresso dell'alveo vallivo presso il piede dello sbarramento, al fine di ottenere un determinato volume d'invaso, dipende dalla conformazione della valle che si intende sbarrare, ed in particolare dalle dimensioni della stessa, dalla sua apertura e profondità, dal punto in cui si intende realizzare l'opera (normalmente nella sezione più stretta) e soprattutto, a parità di altre condizioni, dalle pendenze dell'incisione valliva a monte dello sbarramento. Risulta ovvio che nella scelta della valle morfologicamente più idonea si dovrà ricercare quella soluzione che meglio risolve il compromesso fra le caratteristiche geomorfologiche descritte, le condizioni geologiche di stabilità e tenuta idrica e i tanti altri fattori di carattere tecnico-logistico come la stabilità dei versanti, gli aspetti geotecnici, il sito idoneo, la vicinanza all'utenza d'impiego, le condizioni idrologiche e idrauliche, l'urbanistica, la viabilità di accesso e la cantierabilità, i vincoli vari, e i molteplici aspetti economico logistici.
La costruzione di una diga e la conseguente creazione di un lago artificiale a monte di essa, comporta la risoluzione di molteplici problemi geologici e geotecnici molto complessi, che comprendono quasi tutti gli aspetti della geologia applicata, dalle analisi della situazione litologica, dell'assetto strutturale, della stabilità dei versanti, dei movimenti di massa, delle condizioni idrogeologiche, alle indagini geognostiche, geofisiche, fino alla geologia delle costruzioni, strade, gallerie e vari altri aspetti geologico tecnici, oltre che strutturali.